Corteg. I, 2: edificò un palazzo, secondo la opinione di molti, il più bello che in tutta Italia si ritrovi: e d'ogni oportuna cosa si ben lo forni, che non un palazzo, ma una città in forma di palazzo esser pareva; e non solamente di quello che ordinariamente si usa, come vasi d'argento, apparamenti di camere di richissimi drappi d'oro, di seta e d'altre cosi simile, ma per ornamento d'aggiunse una infinit? di statue antiche di marmo e di bronzo, pitture singularissime, instrumenti musici d'ogni sorte; ne' quivi cosa alcuna volse, se non rarissima ed eccellente. Appresso, con grandissima spesa adunò un gran numero di eccellentissimi e rarissimi libri greci, latini ed ebraici, quali tutti ornò d'oro e d'argento, estimando che questa fusse la suprema eccellenzia del suo magno palazzo. – Filelfo 1476-ban látogatta meg Urbinót s egyik levelében (kiadta Rosmini, Vita di Filelfo II, 423) az épülő palotáról ezt írja: „Et ne quid rerum mearum te lateat, Urbinum diverti ad egregium illum Principem Fredericum Feretranum, quo et eum viserem pro vetere ac maxima benevolentia amicitiaque nostra, et coram item inspicerem regiam illam, quam tanta magnificentia, tanta arte, tanto cultu ornatuque aedificat, ut splendidius et elaboratius quicquam in universa Italia reperias nihil.” V. ö. Cartwright (Julia) Baldassare Castiglione, the perfect courtier, his life and letters. London, 1908. I. köt. 55–66. l. Voigt, id. m. I. 568–571. P. Schubring: Urbino (Leipzig. Stätten der Kultur, 22. köt.). Berzeviczy Albert: Olaszországi útirajzok: III. (Pesaro és Urbino). Bpesti Szemle, 1906. 125. kötet, 26–39. l. Müntz: id. m. 354–371. l.